Le prime tracce umane nella
zona risalgono al periodo traianense. L’antica Foce Micina,
principale porto dell’impero di Roma, accoglieva
popolazioni dedite alla pesca già dal 1° secolo d.C.
Qui, dopo il Medioevo, le flotte di pescherecci dei papi
hanno trovato un molo sicuro. A partire dalla fine del 16° secolo,
con i lavori di scavo ad opera dei papi Gregorio XIII e
Paolo V, la zona ridiventa il raccordo privilegiato tra
la Città Eterna e il Tirreno. Presidio di controllo contro i pirati
e canale di accesso al Tevere per mercanti e marinai.
Dalla fondazione del comune di Fiumicino
nel 1825 fino alla grossa ristrutturazione del porto a distanza
di un secolo, con l’ampliamento dei moli e delle banchine (1910-1925),
“molta acqua è passata sotto i ponti”.
Il rapporto tra Fiumicino e il mare è ormai stabilizzato e
vincente: quasi tutto il pesce consumato nella Capitale passa per
le strutture portuali della città, segno che sulle secolari tradizioni
di scambio con il Mare Nostrum si è innestata una
moderna filiera produttiva capace di consolidare e rilanciare il
proprio vantaggio relativo.
La mattina del 27 dicembre 1985, l'aeroporto di Roma-Fiumicino
è colpito da un attacco terroristico: le vittime sono 13. Vedi
Strage di Fiumicino.
Oggi Fiumicino è un insediamento in vivace
e costante espansione e il suo sistema viario è capace di accogliere
flussi di traffico di eccezionale importanza. Oltre alle costruzioni
storiche (torri d’avvistamento e Chiese, in primo
luogo, oltre agli uffici della vecchia Dogana)
la città vede stratificarsi, sull’impianto di origine ottocentesca,
l’edilizia del ventesimo secolo. A questa si sommano ora, secondo
i moderni criteri di decentralizzazione e concentramento tipologico,
modernissime aree residenziali, commerciali e industriali. |